-di Valeria Ronzani- Che il suo sacrificio non sia vano, che la sua fine orrenda resti stampata nelle nostre coscienze. Onore a Khaled al-Asaad, un grande archeologo che ha dedicato la vita alla città di Palmyra, sito Unesco. Il chissenefrega qui non può, non deve esistere. No, no e no, tutti devono sapere e ricordare. Aveva 82 anni, era un celebre archeologo siriano, molto conosciuto internazionalmente. Aveva dedicato 50 anni della sua esistenza come direttore e conservatore delle antichità di Palmyra, uno dei siti archeologici più importanti del medio oriente. Anche dopo la pensione (nel 2003) era rimasto lì, continuando a lavorare e studiare. Dopo che l’ISIS si è impossessata del sito, il prof. Khaled è stato tenuto prigioniero per un mese. Ieri lo hanno decapitato e il suo corpo appeso a una delle colonne romane della piazza principale. Quelle colonne a cui aveva dedicato l’esistenza. La notizia è stata diffusa ieri, martedì 18 agosto 2015, dalla Reuters . Ricordiamoci di lui, martire di civiltà, civiltà contro la barbarie, che esiste anche qui da noi nella nostra presunta superiorità occidentale. Onore a Khaled, nostro eroe e martire. Morto per tutti noi, simbolo della libertà di ricerca, del potere della cultura. Non sputiamoci mai sopra, difendiamola e lottiamo per lei, e non permettiamo che la memoria di Khaled cada nell’oblio.

Foto tratta da JIHADWATCH
Immagine di copertina da www.bbc.com